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Di Pure CBD

Cannabis light e CBD: la legge e la sentenza che ne conferma la legalità

L’8 settembre 2025 il Tribunale di Trento si è espresso su un caso che ha attirato l’attenzione di tutto il settore della canapa light. La vicenda nasce dal sequestro di alcune infiorescenze vendute da un commerciante locale, accusato di violare l’articolo 18 del Decreto Sicurezza 2025, che ha introdotto un divieto generale alla vendita di prodotti a base di cannabis light.

I giudici trentini hanno però adottato una linea diversa, richiamando i principi già affermati dalla giurisprudenza precedente. Nella motivazione si legge che, per configurare un reato in materia di stupefacenti, occorre che la sostanza abbia “un effetto drogante idoneo a minacciare la salute pubblica”.

La canapa industriale con valori di THC inferiori allo 0,5% – come quella sottoposta a sequestro – non presenta queste caratteristiche e non può quindi essere trattata come sostanza stupefacente.

La decisione si inserisce in un solco già tracciato. Già nel 2019, le Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 30475) avevano chiarito che la vendita di derivati della canapa industriale è ammissibile quando i prodotti non hanno efficacia drogante.

È importante ricordare che la cornice normativa resta quella della legge 242 del 2016, che consente la coltivazione di canapa proveniente da sementi certificate UE, e che il diritto europeo tutela la libera circolazione di queste produzioni agricole. Il Tribunale di Trento, dunque, non ha creato una nuova regola, ma ha piuttosto ribadito che il diritto penale non può essere applicato laddove manca una reale offensività.

Per i commercianti e i consumatori, la pronuncia rappresenta un segnale significativo: i giudici hanno riaffermato che non basta un divieto formale per qualificare come illecito ciò che non ha effetti stupefacenti.

Come hanno osservato nelle motivazioni, ciò che conta è la concreta capacità della sostanza di produrre un effetto drogante, assente nei prodotti a base di canapa light regolarmente certificati.

Tutti i prodotti PURE CBD vengono analizzati da laboratori accreditati, che attestano un contenuto di THC inferiore allo 0,5%. Questo dato tecnico, più volte richiamato anche in sede giudiziaria, è centrale per distinguere la canapa industriale dai prodotti realmente stupefacenti.